Site icon Arcinews

La lettera di Al Bano per la sua adorata mamma

Durante la trasmissione di ieri pomeriggio, “Verissimo”, Silvia Toffanin ha intervistato Al Bano e Romina jr. Rivolgendosi alla giovane, la padrona di casa ha chiesto: “Cosa vi siete detti tra voi figli rivedendo l’armonia tra i vostri genitori? “Abbiamo tirato un sospiro di sollievo – ha detto Romina -. Siamo tutti felici e rasserenati. Io credo che sia difficile fare il genitore e anche il figlio. Non capivo certi comportamenti di mio padre ma mi devo mettere nei suoi panni per capire la sua prospettiva di vita“. 

Al Bano ha poi parlato di sua mamma Yolanda, venuta a mancare pochi mesi fa: “Lei ha vissuto quasi 97 anni, ha sempre dato tutto a tutti negli ultimi tempi era nelle mani degli altri e lei non l’accettava questa realtà punitiva quindi si è sprigionata e ha raggiunto mio padre. La mia bibbia umana e quotidiana sono stati i miei genitori”.  

La trasmissione si è chiusa con la lettera che Al Bano ha scritto dopo la morte della madre

Mamma cara, sei riuscita a farmi piangere. Mi hai fatto un brutto scherzo, mamma. Avevi detto, come ogni volta che partivo per un concerto, “vai pure, ti aspetto”. Mi avevi avvertito come negli ultimi tempi quando ancora riuscivi a trascinarti al cimitero per dire un’orazione sulla tomba di papà, “tra poco arrivo” gli dicevi. Ti rivedo in bici sulle strade polverose della  nostra campagna e ti rivedo mamma nei giorni tenebrosi in cui la furia del destino è entrata nella nostra casa e ha squassato le nostre vite, tu che ti chiudevi nella preghiera e io nella rabbia verso me stesso per non aver impedito a tua nipote Ylenia quel tragico viaggio. Grazie per le tue cicorie selvatiche che erano il tuo benvenuto ogni volta che tornavo a casa. Ti vedo anche adesso tornare a casa con il raccolto. Ti mettevi in cucina a preparare le cicorie e dicevi: “Ci metto una cosa semplice, l’amore”. Le lacrime le ho sempre mandate indietro e Dio sa quante volte ho dovuto farlo ma stavolta le lascio scorrere. Sto invecchiando forse. Dopo che ti abbiamo portato al camposanto ero frastornato, spento, smarrito, senza parole. Invece ora, che la nebbia del dolore dà un po’ di respiro all’anima, ritrovo la voglia di parlarti. Devo sorridere, non devo piangere. So di aver avuto la fortuna di averti come madre. Grazie. 

Dopo aver letto la lettera, Al Bano ha detto: “Ci vogliono note positive, adesso mi metto a cantare Felicità”. E davvero ha cantato insieme al pubblico la mitica canzone.

Commenta su Facebook
Exit mobile version