Com’è noto, sarà il Comune di Napoli a fare il restyling dello stadio San Paolo con un investimento di 25 milioni di euro attraverso un mutuo contratto con l’istituto per il Credito Sportivo. Ieri durante la partita con la Roma, abbiamo raccolto la testimonianza indignata di Carla, una tifosa del Napoli, a proposito delle condizioni in cui versa lo stadio di Fuorigrotta.
“Molte persone – esordisce – non meritano un intrattenimento come il calcio allo stadio fatto a determinati livelli. Se andassimo a vedere una squadra che milita in ultima categoria, vorrei pure chiudere un occhio ma il Napoli gioca in massima serie, partecipa alla Champions quindi non mi puoi trattare il San Paolo come se fosse casa tua. Se vengo a trovarti non mi puoi far trovare la cacca del cane sotto il tappeto”.
L’esempio della supporter sottolinea che non si possono accogliere i tifosi stranieri (o italiani) in uno stadio ‘umiliato’ come non merita di essere il tempio del calcio di una città meravigliosa come poche. “Mercoledì – continua Carla – i tifosi del Besiktas verranno qui e, ad esempio, vedranno i bagni otturati, sporchi e allagati e sentiranno puzza di pipì lungo le gradinate. Questo non è un bel biglietto da visita. La gente così non merita di andare allo al San Paolo… che si facessero l’abbonamento a Sky e Mediaset! Quindi ben venga lo stadio di 20 mila posti”.
Dunque lei è d’accordo con l’idea di Aurelio De Laurentiis? “Se penso al cuore, penso al San Paolo di una volta ma non si può fare perché la gestione è sbagliata. E’ indecente che gli stuart vedano che c’è un ombrello nello zaino e poi non si accorgano dei bambini che fanno pipì sulle gradinate o nei lavandini dei bagni o degli uomini nel bagno delle donne. Il controllo non c’è perché la sicurezza pubblica all’interno dello stadio è giusto che la faccia un poliziotto, gli stuart controllano solo gli ingressi. Anche se – ammette la tifosa – non nego che possano finire in mezzo ad episodi di violenza e riuscire a mitigare i tafferugli rischiando anche di farsi male. Ma – conclude Carla – resta il fatto che lo stuart deve fare il proprio lavoro, andando a controllare se, ad esempio, nei bagni è tutto ok”.
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