“Ci sono io e sono qui con la pazzia di stringerti”… Le parole di questa canzone sembrano essere state scritte apposta per una fan che dopo anni ha visto il suo sogno realizzato: incontrare Claudio Baglioni.
La redazione di Arcinews ha intervistato Vanna Longobardi, che ha incontrato dietro le quinte del tour ‘Capitani Coraggiosi’ a Napoli, il suo idolo.
Vanna, raccontaci come hai fatto a incontrare Claudio?
“Vado ai concerti di Baglioni dal 1998. A tutti i suoi concerti c’è la possibilità di andare sotto il palco durante l’ultimo paio di canzoni. In tanti anni non mi hai mai notata così stavolta ho pensato: ‘devo inventarmi qualcosa‘. Sui sediolini c’erano dei fogli di carta che servivano a creare la scenografia. Così ho preso la penna che porto sempre con me nella speranza di chiedergli un autografo. Quindi ho preso questo foglio e ho scritto: “CLAUDIO NOTAMI“. Contro la mia volontà, perché avrei voluto alzare anch’io la mano per toccarlo, ho invece alzato il cartellone e lui finalmente mi ha notata: mi ha guardata e mi ha sorriso.
E tu?
“Io ho ricambiato il sorriso e sono rimasta senza parole”.
E dopo quel sorriso?
“Quella sera sono riuscita ad andare nei camerini”.
Lui si è ricordato di te?
“Sì! Anche perché non eravamo in molte e gli ho detto che ero io quella con il cartello”.
Hai scambiato qualche battuta con lui?
“No perché ero completamente emozionata, sono riuscita a dire solo tanti grazie. Solo il mio compagno ha scherzato con lui, ‘lamentandosi’ perché gli faccio ascoltare sempre Claudio. Baglioni è stato molto carino e simpatico dicendogli: ‘Hai tutta la mia comprensione‘. Poi mi ha guardato la maglia che era di un concerto del 1998, ‘Da me a te’ e Claudio ha scherzato dicendo che era una maglia datata e io gli ho detto che lo seguivo da quando avevo 14 anni. Poi ci siamo salutati, abbracciati, gli ho strappato un bacio e soprattutto l’autografo e la dedica sul libretto del disco ‘Oltre‘. Il tutto è durato solo tre minuti ma tre minuti intensi”.
Lo segui dal 1998?
“No da prima. Nel ’98 sono andata al mio primo concerto, ‘Da me a te’ al San Paolo di Napoli”.
Cosa significano per te le canzoni di Claudio Baglioni?
“Ho iniziato a seguirlo durante l’adolescenza, quando ci sono i primi amori e mi ricordo che spesso ascoltavo una canzone e pensavo che fosse scritta per me”.
La bravura di un artista sta proprio in questo…
“Sì perché ho iniziato a leggere i testi delle sue canzoni. Nonostante le melodie siano bellissime, spesso leggevo prima i testi. Poi li trascrivevo anche sul diario.
Qual è stata la prima canzone che hai ascoltato di Baglioni?
“Non la ricordo però mi sono avvicinata a lui da ‘Io sono qui‘. Non è una delle primissime canzoni ma è stata quella che mi ha fatto riflettere sulla sua bravura come cantautore. Anche tutto l’album omonimo che contiene la canzone è uno dei suoi album più belli per me, dopo ‘Oltre‘. ‘Oltre’ è tipo la Bibbia per un cristiano. Tant’è vero che l’autografo l’ho fatto fare sul quell’album. Perché ‘Oltre’ rappresenta Baglioni“.
Com’è il rapporto di Baglioni con i fan?
“Baglioni adesso è diventato un po’ ‘social’ forse sotto l’influenza di Gianni Morandi. Anche se adesso un po’ meno: prima ogni sera verso le 19/20 postava un suo pensiero con un fotografia che spesso era anche un selfie. Questa cosa è un’arma a doppio taglio: Baglioni per me non è quello che si fa i selfie ma quello che canta e suona al pianoforte. Secondo me un artista si deve dare ma non troppo. Baglioni è comunque sempre Baglioni. Preferisco quando non scrive sui Social ma esce un suo nuovo album”.
Ti piace l’ultimo disco ‘Con Voi’?
“Sì è bello e romantico ma non è il Baglioni di un tempo. Il Baglioni vero è quello di ‘Oltre‘. Anche se io sono stata a tutti i concerti del tour ‘Con voi‘. E’ stata bella anche l’idea del cantiere in costruzione come scenografia, com’è bella la canzone che è dedicata ai fan. Ma non può mai eguagliare la poesia di un tempo”.
Perché non è più riuscito a toccare livelli così alti?
“Penso che quando sei sicuro di vendere o devi rispettare dei tempi in cui deve uscire un brano – come in estate – ne usciranno canzoni diverse. Canzoni che non saranno mai come quelle che nascono dall’autore quando esprime il mondo che ha dentro e che sente in quel preciso istante“.
Ci fai un esempio?
“Nel 1982 Baglioni ha scritto ‘Avrai‘ per la nascita di suo figlio Giovanni. Una canzone struggente, piena di speranza ma anche umile perché non promette chissà cosa, non gli dice che sarà ricco ma gli dice che avrà tempo per andar lontano. Invece nell’album ‘L’uomo della storia accanto‘, c’è una canzone che si intitola ‘Grand’uomo‘, sempre dedicata al figlio. Non è riuscito però nell’intento della prima canzone: esprimendosi da uomo più maturo non ha eguagliato la poesia di un uomo che sta per diventare padre. A volte la maturità non paga in termini di poetica”.
Federica Massari e Carla Di Somma
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